Pontecagnano: esplosione in un appartamento, gravemente ferito un uomo
Pontecagnano- Una devastante esplosione, causata sembra da una fuga di gas, ha agitato la notte di Pontecagnano Faiano. Lo scoppio è avvenuto poco dopo le 5 di oggi in via San Francesco. Sul posto tre veicoli dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Salerno, con una decina di caschi rossi per soccorrere i residenti. Sul posto anche i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia ed i volontari dell’Humanitas con l’ispettore di turno Mirko Bove e le ambulanze del Vopi con il Saut di Pontecagnano. Il bilancio parla di un ferito grave, un uomo di 35 anni, e dieci appartamenti sgomberati. L’uomo, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, e poi al Sant’Eugenio di Roma, presenta ustioni per il 70% del corpo. I volontari dell’Humanitas, giunti sul luogo dell’esplosione, dopo aver soccorso il trentacinquenne hanno supportato il lavoro dei caschi rossi.
Ance Salerno: costruzioni, non si intravede la fine del tunnel
Ance Salerno: ancora grave il rischio-usura Presentata questa mattina l'Analisi Qualitativa su base semestrale delle dinamiche del settore edile in provincia di Salerno relativa al consuntivo del secondo semestre 2013 ed alle previsioni del primo semestre 2014. Si attenua la percezione della crisi ma permane uno stato recessivo. La fine del tunnel è ancora lontana. Permangono le difficoltà di accesso al credito e il rischio usura. Il settore delle costruzioni nel Salernitano "non intravede ancora la fine del tunnel e continua a subire l'onda lunga della crisi". Questa in sintesi la chiave di lettura dell'indagine qualitativa presentata questa mattina dal Centro Studi di Ance Salerno ed illustrati dal prof. Paolo Coccorese dell'Università degli Studi di Salerno. "La persistenza di tutti i principali indicatori in campo negativo - si legge nel rapporto - sottolinea il permanere di uno stato recessivo, pur a fronte di proiezioni economiche generali improntate a un minore pessimismo". In questo quadro "il rischio-usura si inserisce pericolosamente nello scenario di un difficile e complesso 2014, caratterizzato da lievi segnali di inversione di tendenza soltanto nel comparto privato". Non accenna ad indebolirsi - in stretta relazione con il rischio-usura - il problema dell'accesso al credito. I risultati meno negativi di questa indagine rispetto al rischio-usura "possono attribuirsi - spiegano dal Centro Studi di Ance Salerno - alla minore domanda di credito proveniente dal mercato, che induce minore rischio nel ricorrere a canali non legali di finanziamento". Il campione di imprese intervistate reputa, inoltre, alto il livello di pressione fiscale e ne sollecita una sua riduzione sia a livello centrale che regionale e locale. Emerge, infine, l'auspicio di mettere in campo modelli operativi più snelli ed efficaci dal punto di vista dei controlli sull'evasione e sull'elusione fiscale, ritenendo quelli attuali scarsamente incisivi . La "tassa più odiata" dai costruttori salernitani risulta l'Irap, seguita da quella sui rifiuti. "Al di la dei segnali di lieve inversione di tendenza provenienti principalmente dall'edilizia privata - ha commentato il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi - il problema centrale resta l'immissione di liquidità nel tessuto produttivo. Il credit crunch in Campania ed in provincia di Salerno è un fenomeno ancora saldamente in atto. Nel Salernitano la persistenza delle politiche restrittive nel settore delle costruzioni è stata particolarmente avvertita anche per tutto il 2013, come rilevato dal nostro Centro Studi, al punto che si registra un valore ancora molto importante relativo alla percezione del rischio-usura. È questo il perimetro all'interno del quale ci muoviamo". "La grave carenza di soggettività politica ed istituzionale dei territori meridionali - continua il presidente Lombardi - si traduce in una pallida incisività in tutte le sedi competenti. Con i risultati che conosciamo: la crescita di un dualismo che non porta a nulla di buono anche in termini di coesione sociale e di potenzialità di futuro per le giovani generazioni. In altri termini: la selezione meritocratica inesistente della classe dirigente (non solo politico ed istituzionale) ed il radicamento di un sistema di consociativismo localistico sterile e controproducente continua a pietrificare le tante opzioni di ripartenza di troppe aree del Mezzogiorno che di fatto guardano l'Europa da troppo lontano, se non quasi dall'esterno. Se continuiamo così, rischiamo di non superare la più grave crisi del dopoguerra". "È il momento - ha concluso il presidente di ANCE Salerno - di concentrarsi sulle priorità, senza perdere ulteriore tempo: riqualificazione urbana, energie rinnovabili, sviluppo delle aree interne, infrastrutture e logistica. Occorre intervenire per ampliare le dimensioni medie d'impresa, per il rafforzamento della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico; per l'aumento del grado di apertura verso l'estero e per il rilancio delle politiche di attrazione; per la riqualificazione del modello di specializzazione produttiva; per la riduzione del grado di fragilità finanziaria delle imprese, che rende più difficile l'accesso al credito". Della necessità di attivare "nuovi percorsi di sviluppo territoriale" legati ad una identità e visione d'area vasta, di "città delle reti" e di nuovi modelli urbani che sostengano lo sviluppo sul versante della sostenibilità, del'innovazione e dell'inclusione sociale ed economica ha parlato il prof. Pasquale Persico, intervenuto alla conferenza stampa. " Il problema che ci troviamo di fronte oggi è che nel processo di urbanizzazione diffuso, anche nel caso di interventi complessi - ha detto - continua ad affermarsi la cultura della separazione. Il concetto di Area Vasta rivisita, invece, l'impostazione del confine (a partire da quello amministrativo) e fa riferimento ad un'idea di città o densità territoriale (che chiameremo ancora città) che ha bisogno, però, di definirsi all'interno di uno spazio "allargato e multi-scalare". Uno spazio di rottura degli attuali confini culturali e disciplinari che ci fa entrare con una nuova soggettività territoriale nell'ambito della cosiddetta seconda globalizzazione (territori resilienti con vantaggi competitivi localizzati, sia in termini di potenziale creativo, che di autonomia strategica)". "Il concetto di Area Vasta - ha aggiunto ancora il prefessore Persico - implica mettere in campo una governance territoriale in grado di gestire in maniera efficiente e lungimirante i percorsi di cambiamento. Le città sono chiamate ad un salto di scala nella gestione e nella ideazione di nuovi piani integrati urbani e non urbani". La nuova programmazione europea, ha spiegato ancora Persico, guarda alle città come "motore di sviluppo e di cambiamento sul versante della sostenibilità, dell'innovazione e dell'inclusione sociale ed economica dei territori "altri". Non è possibile parlare di città senza parlare di "altre città", cioè dei territori che appartengono al "paesaggio della città" come identità irrinunciabile a cui fare riferimento. Devono, pertanto, essere messe in discussione le vecchie terminologie parziali (città e periferie, città e campagna, parchi urbani, aree interne, etc) per tentare una "ricucitura delle frammentazioni urbane e non urbane"".
Approfondimenti 1. Credit crunch/Rischio usura. Fiscalità locale troppo alta La persistenza delle politiche restrittive del credito, che nel settore delle costruzioni è stata particolarmente avvertita anche nel primo semestre del 2013 - come confermato dalla recente indagine relativa alla Campania della Banca d'Italia - è alla base del valore ancora molto importante della percezione del rischio-usura che si attesta (sommando le risposte "totalmente d'accordo" e "abbastanza d'accordo") al 73% rispetto all'85,7% del periodo precedentemente rilevato. Ad evidenziare una maggiore preoccupazione per tale tipo di grave rischio - se si considerano le classi di fatturato - sono le imprese medie e quelle piccole, che fanno segnare rispettivamente il 74% e il 73,5% di risposte affermative (sempre secondo il criterio sopra esposto), mentre è più basso il timore palesato dalle imprese con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro (60%). Nella graduatoria di tasse locali, quella percepita come più iniqua risulta l'Irap (23,1%) seguita da: Addizionale Regionale Irap (22,3%); Imu (20,1%); imposte sui rifiuti (14%); Addizionale Comunale Irpef (10,5%); Addizionale Regionale Irpef (10%). Alla domanda sul livello massimo accettabile di pressione fiscale (tasse più contributi) da parte di un'impresa, le prime tre risposte sono state le seguenti (in ordine percentuale decrescente): meno del 35% dell'utile; tra il 35 ed il 40% dell'utile; tra il 40 ed il 45% dell'utile. In merito all'evasione fiscale, alla domanda su quale percentuale del totale delle imprese (appartenenti a tutti i settori produttivi) presumibilmente ricorre a pratiche di evasione ed elusione del fisco in provincia di Salerno, il totale del campione ha risposto (in ordine percentuale decrescente): tra il 30 ed il 40%; tra il 40 ed il 50%; tra il 20 ed il 30%. In conclusione, la stragrande maggioranza delle imprese intervistate ritiene che gli attuali controlli sulla regolarità fiscale delle imprese siano inadeguati ed inefficaci.
2. Gli indici previsionali confermano: "Raggiunto il picco massimo di crisi" Il clima generale di attenuazione della percezione della crisi costituisce l'elemento dominante dell'indagine congiunturale di tipo qualitativo che il Centro Studi di Ance Salerno realizza semestralmente attraverso le interviste ad un panel di cento iscritti individuati per fasce di fatturato (meno di 5 mln; tra 5 e 20 mln; oltre 20 mln). Si tratta di un dato in linea con altre analisi realizzate ed illustrate in questo scorcio di fine 2013, ma che sottolinea - pur affermando un'evoluzione in senso meno recessivo - la presenza di tutti gli indicatori in campo negativo. Dal confronto degli indici previsionali elaborati rispettivamente nel primo semestre 2013 e nel secondo semestre dell'anno in corso si evince con chiarezza il trend sopra delineato. Per quanto concerne la produzione si passa dal valore di -37,1 a quello di -25; per il fatturato da -38,6 a -21; per gli ordini ed i contratti da -45,7 a -14; per l'occupazione da -37,1 a -16; per il costo del lavoro da +4,2 a +15; per il costo delle materie prime da +32,9 a +30; per le spese dirette di cantiere da +21,4 a +25; per le spese generali da +38,6 a +28. Le variazioni più consistenti e significative in senso positivo si verificano nelle fasce delle aziende piccole e medie (quindi, per le imprese con fatturato inferiore a 20 mln).
3. Il Problema principale? La macchina amministrativa troppo lenta Tra le criticità con le quali le imprese ogni giorno si confrontano spicca sempre la lentezza della macchina amministrativa: sommando le risposte "totalmente d'accordo" e "abbastanza d'accordo" si raggiunge la percentuale del campione pari all'84%, in lieve flessione rispetto all'indagine precedente (90%). Subito dopo si colloca la difficoltà di accesso al credito (83%), sebbene in calo (era al 90% nella scorsa rilevazione). Seguono la scarsa responsabilità e/o l'incompetenza dei quadri dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (77% rispetto al 78,6%), la mancanza di un disegno generale di sviluppo economico provinciale e regionale (69% rispetto all'84,3%), i costi elevati di materie prime, servizi ed utenze (69% rispetto al 74,3%), la riduzione/carenza di investimenti pubblici (64% rispetto all'84,3%) e le avverse condizioni meteorologiche (32% rispetto al 30%). Nell'ambito delle strategie di sviluppo attuate o che si intendono attuare si registra una maggiore propensione a concentrare i propri sforzi negli investimenti in capacità produttiva. Sommando le risposte "li ho già attuati" con "non li ho attuati, ma sicuramente li attuerò", si passa dal 51,4 del precedente rilevamento al 68% attuale. Seguono gli interventi su struttura organizzativa, formazione e riqualificazione del personale (dal 62,9 al 65%) e la spinta ai processi di aggregazione con le altre imprese (dal 54,2 al 66%). Appare evidente, in ogni caso, una maggiore propensione verso tutti e tre i tipi di strategie rispetto al semestre precedente, altro segnale di un cambiamento di situazione economica che le imprese stanno percependo e che le induce a progettare scelte miranti alla crescita aziendale.
Provincia di Salerno: Iannone e Bellacosa su classifica Italia Oggi
Classifica Italia Oggi, Iannone: "Provincia Salerno 88esima, grande miglioramento della qualità dell'ambiente" "Diamo i numeri esatti delle classifiche sulla qualità della vita nelle province pubblicate da Italia Oggi sulla base di uno studio condotto dalla facoltà di Economia dell'Università "La Sapienza" di Roma. Nella classifica generale la provincia di Salerno si attesta all'88esimo posto su 110 (lo scorso anno eravamo 83esimi ma su 103 rilevate)". Lo dichiara il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone. "Nelle nove classifiche che poi compongono la valutazione assoluta - spiega - segniamo rispettivamente: 98esimo posto per affari e lavoro; 5° posto per disagio sociale; 72esimo posto per rischio criminalità; 25esimo posto per crescita popolazione; 59esimo posto per il sistema salute; 91esimo posto per i servizi finanziari; 70esimo posto per il turismo e tempo libero (che è un nuovo aggregato introdotto quest'anno); 109esimi per tenore di vita, 20esimi per la qualità dell'ambiente". "La classifica - aggiunge Iannone - evidenzia che tutte le realtà dell'Italia insulare e meridionale sono in coda alla classifica e, in questa chiave, la nostra provincia é tra quelle meglio piazzate, anche se si considera il dato delle campane (siamo secondi solo alla piccola Benevento, proprio come lo scorso anno)". "Si evince, dunque - sottolinea - un quadro che attesta la provincia di Salerno tra le migliori del Meridione, pur dovendo registrare con amarezza che l'Italia presenta due realtà sociali ed economiche profondamente diverse: quella del Centro-Nord e quella del Sud insulare. Le politiche criminali degli ultimi Governi Monti e Letta, inoltre, hanno aumentato questo divario non offrendo neanche agli Enti locali virtuosi del Sud la possibilità di invertire le ataviche negative tendenze. Anche per la nostra provincia gli indicatori più critici sono rappresentati da quelli fortemente influenzati dall'economia (Tenore di vita, Disagio sociale, Affari e Lavoro, Servizi finanziari e scolastici), mentre riportiamo discreti risultati in quegli ambiti che valorizzano le tendenze sociali, culturali e identitarie del nostro territorio (Rischio criminalità, Turismo e tempo libero, Sistema salute e popolazione intesa come crescita demografica)". "Un eccellente miglioramento, invece - conclude il presidente Iannone - riguarda la qualità dell'ambiente dal 69esimo posto del 2012 al 20esimo posto di quest'anno". Palazzo Sant'Agostino, 30 dicembre 2013
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Classifica Italia Oggi, Bellacosa: "20esimo posto Provincia Salerno per ambiente conferma efficacia nostra azione" "Il dato sull'ambiente della classifica di Italia Oggi conferma l'efficacia dell'azione della Provincia di Salerno ed ovviamente di tutti i salernitani". Lo dichiara l'assessore provinciale all'Ambiente, Adriano Bellacosa, commentando il 20esimo posto della provincia di Salerno. "Già sapevano, per quello che è il nostro osservatorio - spiega - che migliora il dato percentuale della raccolta differenziata, nonostante la flessione negativa della città capoluogo, con anche una visibile riduzione della produzione di rifiuti. Questo è merito da ascrivere alla sensibilità dei salernitani, ma anche all'azione di sensibilizzazione avviata dalla Regione Campania e dalla nostra Provincia, ad esempio con quella virtuosa iniziativa dei bandi per le nuove politiche di riduzione nella produzione dei rifiuti: si è intrapresa una sana competizione fra i Comuni e questo è il primo risultato". "Del resto - conclude Bellacosa - la Provincia di Salerno, col Settore Ambiente e con la Polizia Provinciale, ha fornito un costante ausilio ai comuni, non solo per la gestione dei rifiuti, ma anche per le attività di prevenzione, di controllo e di bonifica. Una speciale menzione va anche a tutte quelle iniziative, condivise con le associazioni ambientaliste ovvero con le altre Istituzioni del territorio, Capitaneria di porto, Autorità di Ambito, Consorzi, per la tutela delle acque e della risorsa mare, così come le tante iniziative in materia di risparmio energetico e di produzione di energia". Palazzo Sant'Agostino, 30 dicembre 2013
Il consigliere di Eboli Libera Mario Di Donato interviene sulle nuove polemiche che stanno riguardando il presidio ospedaliero di Eboli "Non e' il momento per trattative al ribasso sul nostro ospedale e la sanita' del nostro territorio"
Il Consigliere Mario Di Donato, esponente del gruppo di "Eboli Libera" esprime tutta la sua preoccupazione sulle recenti polemiche apparse sugli organi di stampa relative al Presidio Ospedaliero di Eboli e in particolare relativo all'ipotesi di chiusura di taluni reparti : "il 21 Dicembre il Consiglio Comunale di Eboli era riuscito ad approvare una delibera importante per il nostro ospedale. A questa delibera avevano contribuito praticamente tutte le forze in Consiglio, con la sola esclusione di quella parte della Destra cittadina che doveva, come al solito, dimostrare più una fedeltà di appartenenza politica che un reale attaccamento al nostro territorio. Abbiamo detto con chiarezza che la sanità nella Piana del Sele era penalizzata per numero di posti letto (1,79 ogni 1000 abitanti), con cifre che erano tra le più basse d'Italia. Abbiamo suggerito di ripartire da qui, di chiedere di reinserire l'Ospedale Unico della Valle del Sele tra le opere strategiche da realizzare, di immaginare un'integrazione tra Eboli e Battipaglia che partisse dall'ipotesi sottoscritta dal Sindaco di Eboli e dal Commissario Prefettizio di Battipaglia, abbiamo proposto di allargare detta ipotesi agli altri plessi della Piana del Sele.". Aggiunge quindi Di Donato, preoccupato : "Era il momento, quindi, di non rompere il fronte che si era creato a difesa del nostro ospedale e delle sue professionalità, di non cedere nemmeno di un millimetro alle ipotesi di ulteriore ridimensionamento e penalizzazione del nostro territorio. E, invece, a cosa assistiamo? A nuove ipotesi di chiusura di reparti (a partire dalla ginecologia-ostetricia), senza che le riflessioni e le ipotesi che abbiamo avanzato siano state anche solamente prese in considerazione. Giudico molto grave che a questo gioco al massacro contro il nostro Ospedale partecipi anche il Direttore Sanitario dell'Ospedale di Eboli Mario Minervini. Dobbiamo forse pensare che le azioni intimidatorie e punitive che sono state di recente compiute da Squillante abbiano sortito finalmente la loro funzione? Sinceramente spero di sbagliarmi. ma questo non era il momento per avviare trattative al ribasso. C'era una proposta seria e condivisa dai due principali Comuni della Piana del Sele. Perché si continua a volerla ignorare? ". Quindi, determinato, conclude Di Donato, che è stato tra i protagonisti della delibera approvata in Consiglio, :"Io non ho l'abitudine di considerare parole al vento i deliberati del nostro Consiglio. Io e il mio gruppo ci siamo spesi per quella Delibera e perché avesse un sostegno ampio. Poi, per carità, siamo sempre disponibili al ragionamento ed anche ad andare oltre, ma assolutamente non ci renderemo complici di questa manovra tesa a colpire, ancora, la salute dei nostri concittadini. Quindi rigetto il terrorismo psicologico e l'autolesionismo di chi auspica la chiusura di reparti strategici come il materno-infantile. E invito il mio Sindaco a continuare nella strada intrapresa di difesa del nostro Ospedale. Nessuno immagini di poterci ignorare. Le eventuali proposte che si allontanino dalla deliberazione che abbiamo adottato il 21 dovranno convincerci, altrimenti daremo battaglia". (F.to Mario Di Donato)
Apre ad Eboli il collocamento pubblico in agricoltura
Apre ad Eboli il collocamento pubblico in agricoltura: primo sportello in Italia per combattere il lavoro nero e mettere fine al caporalato. Il sindaco di Eboli Martino Melchionda: "Confermata la volontà di affermare con forza politiche di integrazione e di inclusione sociale" Questa mattina si è svolta l'inaugurazione dello sportello per il collocamento pubblico contro l'illegalità. Sono intervenuti: l'assessore alle Attività Produttive e Turismo Francesco Bello, il responsabile della Coldiretti Salerno Gerardo Dell'Orto, il segretario confederale della Cisl Giuseppe Baldassarre, il segretario generale della Flai - Cgil Giovanna Basile; il segretario generale della UILA - UIL Ciro Marino, il segretario generale e dirigente nazionale della Uil Gerardo Pirone e il componente della segreteria provinciale della Cgil e responsabile del dipartimento Immigrazione Anselmo Botte. Lo sportello è aperto al pubblico il martedì ed il giovedì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 17:30, presso il palazzo Massajoli, in via Umberto Nobile. L'iniziativa è frutto di un protocollo d'intesa, che - su iniziativa dell'assessorato alle Attività Produttive - è stato firmato dal Comune di Eboli, Cgil-Cisl-Uil, Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil di Salerno, Coldiretti, Cia, Confagricoltura di Salerno e Centro per l'Impiego di Eboli. Lo sportello si occuperà della ricezione delle richieste di impiego presentate dai datori di lavoro del settore agricolo e della ricezione delle richieste di iscrizione da parte dei lavoratori. Allo sportello avranno, dunque, accesso le aziende agricole per comunicare l'avvio dei rapporti di lavoro e i lavoratori per rendersi disponibili all'impiego. A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda:"Eboli, con l'apertura del primo sportello in Italia contro le pratiche illegali nel collocamento in agricoltura, conferma la volontà di affermare con forza politiche di integrazione e di inclusione sociale. Con tale strumento si potrà sottrarre ai caporali l'illecita gestione del mercato del lavoro, ridando dignità ai braccianti agricoli e ristabilendo l'imprescindibile principio di legalità. Ci confermiamo comunità dell'accoglienza, e questo è tanto più importante in un momento in cui - lo ricordano tristemente le cronache degli ultimi giorni - anche in Italia ci troviamo a fare i conti con fenomeni di intolleranza e con una gestione non condivisibile delle politiche per l'immigrazione". "Si tratta di una esperienza sperimentale - afferma l'assessore alle Attività Produttive e al Turismo Francesco Bello - che richiede, innanzitutto, la collaborazione delle aziende presenti sul nostro territorio, alle quali potrà essere anche riconosciuto un bollino etico, un'idea questa in progress, per la quale stiamo avviando l'opportuno iter di certificazione. Lo sportello che apre stamattina è di tutti, e conferma il nostro impegno per arginare il fenomeno del lavoro nero e irregolare. La Piana del Sele è caratterizzata da produzioni agricole di grande eccellenza e numerosi sono i braccianti impiegati, soprattutto stranieri; in tale contesto, la regolarizzazione dei rapporti di lavoro rappresenta l'unica arma per mettere fine alla piaga del caporalato". "Non abbiamo esitato - dichiara Gerardo Dell'orto per la Coldiretti - ad offrire la nostra immediata disponibilità. Abbiamo già divulgato l'iniziativa tra le aziende associate che hanno mostrato grande interesse. Credo sia di fondamentale rilievo che il servizio offerto sia snello, in modo tale da non rappresentare un freno, ma un incentivo a regolarizzare i rapporti di lavoro". "Abbiamo creduto da subito - dichiara il segretario confederale della Cisl Giuseppe Baldassarre - in questa iniziativa, che ora vede l'avvio della sua fase operativa. Affinché questo importante strumento funzioni, credo sia necessario che le aziende compiano un salto culturale e che comprendano l'importanza di avviare percorsi capaci di combattere il caporalato; tra l'altro, in tal modo, si pongono anche le basi per un maggiore sviluppo economico, dal momento che si combatte la concorrenza illegale". "Questo sportello - dichiara il segretario generale della Flai - Cgil Giovanna Basile - rappresenta un valido strumento per combattere lo sfruttamento dei braccianti agricoli, oltre che una occasione di incontro tra domanda e offerta, in un contesto, come quello della Valle del Sele, caratterizzato da una alta concentrazione di immigrati". "Si tratta di un risultato storico - dichiara il segretario generale della UILA - UIL Ciro Marino - frutto della sinergia tra sindacati e enti locali, a partire dal Comune di Eboli, che va assunto come modello anche per le altre realtà, che devono fare i conti con la piaga del caporalato. Non ci sono più alibi, ora tutti dobbiamo fare la nostra parte". "Il 2013, un anno segnato - dichiara il segretario generale e dirigente nazionale della Uil Gerardo Pirone - da grandi criticità per quanto riguarda il problema dell'occupazione e dell'immigrazione, si chiude ad Eboli, con una iniziativa importante, che può essere di buon auspicio per il futuro e che pone al centro della sua attività la dignità e la tutela della persona immigrata. Questo sportello rappresenta uno strumento importante per fare del nostro paese non più solo una terra di passaggio, ma un luogo di permanenza ed accoglienza". "Questo sportello rappresenta un tentativo unico in Italia - dichiara il responsabile del dipartimento Immigrazione della Cgil Anselmo Botte - che può diventare un vero e proprio punto di riferimento. Si tratta di uno strumento che affronta questo odioso fenomeno criminale, cercando di togliere terreno sotto ai piedi al caporalato, e dimostrando che, anche nel settore agricolo, si possono affermare pratiche legali di reclutamento della manodopera". Dalla Residenza Municipale, Eboli 30 dicembre 2013
Università di Salerno: Cinque docenti hanno sottoscritto la presa di servizio
Questa mattina, presso la sede del Rettorato del campus di Fisciano, cinque docenti dell’Ateneo salernitano hanno sottoscritto la presa di servizio.
Un momento significato che testimonia gli sforzi che l’Università di Salerno sta compiendo in questa fase complicata e difficile del nostro Paese, e il suo contributo verso l’avvio di una netta ripresa economica, sociale e culturale.
A prendere servizio come docenti di I Fascia questa mattina sono stati:
- Virginia Giorno, nominata straordinario per il settore scientifico- disciplinare INF/01 – Informatica. - Lugi Iannicelli, nominato straordinario per il settore scientifico- disciplinare IUS/15 – Diritto Processuale Civile. - Maria Assunta Imbrenda, nominata straordinario per il settore scientifico- disciplinare IUS/01 – istituzioni di Diritto Privato. - Angelina Principe, nominata straordinario per il settore scientifico- disciplinare IUS/05 – Diritto Bancario. - Giovanni Sciancalepore, nominato straordinario per il settore scientifico- disciplinare IUS/02 – Diritto Privato Comparato.
Al termine di una ristretta cerimonia, il Rettore Aurelio Tommasetti ha dichiarato: “Quello di stamattina è per il nostro Ateneo un momento importante, che testimonia la tenacia e l’impegno che tutta la comunità accademica sta profondendo per affermare sul livello nazionale il valore della nostra ricerca scientifica, della didattica e del nostro modello organizzativo. Oggi non si svolge semplicemente la presa di servizio di cinque colleghi vincitori di concorso, che da professori associati sono stati nominati straordinari, ma si afferma la qualità delle scelte e della capacità di programmazione del nostro Ateneo. La base dati del MIUR, infatti, ci indica che circa 230 docenti idonei alla I Fascia sono ancora in attesa della presa di servizio nei diversi atenei italiani. Come è noto, il reclutamento dei docenti universitari è legato alla valutazione della sostenibilità economica degli atenei. Per questo, quanto accade oggi testimonia che l’Università di Salerno- meridionale, giovane, sottofinanziata- è in controtendenza rispetto ai trend nazionali e si conferma come un Ateneo virtuoso. Nella riunione degli Organi Collegiali di dicembre, inoltre, si è già deliberata la programmazione di assunzioni di sedici ricercatori, per rafforzare il processo di crescita della ricerca scientifica. Il modo migliore per augurare ai nostri studenti, ai docenti e al personale tecnico amministrativo un felice e sereno anno nuovo”. (Francesco Colucci)
Teggiano: Rievocazione della Nascita di Gesù e Concerto di Capodanno
Rievocazione della Nascita di Gesù e Concerto di Capodanno IV edizione 2013 1 gennaio 2014 ore 17,00
Fu il Poverello di Assisi Francesco che diede inizio alla Sacra Rappresentazione del Presepe che viene costruito ogni Natale in tutte le case del Mondo per ricordare la nascita di Gesù, e sono passati 790 anni da quando San Francesco realizzò il primo presepe vivente della storia a Greccio. La nostra rievocazione, giunta alla IV edizione, vuole semplicemente far riscoprire a tutti che il Natale è una festa semplice, di poca sfarzosità ma tanta socialità. Mercoledì 1 gennaio alle 17,00 la Parrocchia di San Marco di Teggiano, anche grazie al sostegno dell'Associazione Acli Camminare Insieme che è parte integrante del gruppo spontaneo di famiglie che vi collaborano, trasformerà Piazza San Marco in una piccola Betlemme, si tratta dell'evento già programmato per il 26 dicembre scorso, poi rinviato a causa delle avverse condizioni meteo. La rappresentazione si articola in numerose scene, distribuite nella Piazza San Marco intorno alla Chiesa Parrocchiale, per cui accanto alle scene di ispirazione biblica (l'Annunciazione, Il Censimento, la Natività,l'accampamento dei Re Magi) ci sono quelle che ripropongono i "mestieri" della tradizione contadina di Teggiano (il fabbro, il casaro,il panettiere, il vasaro, il calzolaio, il mercato delle spezie ecc.). Nelle varie osterie e locande, che rifiutarono ospitalità alla Sacra Famiglia, ove si potrà gratuitamente degustare i piatti della tradizione contadina (fagioli, formaggi, bruschette e olio, mele cotte e caldarroste, polenta e zeppole...e altro) o riscaldarsi con una semplice camomilla calda o un po' di "vin brulè", l'aria di festa sarà assicurata dalle dolci melodie degli Zampognari. La serata terminerà con il concerto di Capodanno a cura del coro Joyful Joy. (Acli camminare insieme)
Approvato con il solo voto della maggioranza il Bilancio della Regione Campania per il 2014. Come al solito, in maniera ancora più evidente rispetto agli anni scorsi, l’Assemblea Legislativa viene mortificata nel suo ruolo fondamentale di programmazione e di indirizzo e si accettano, in un clima di rassegnazione, le decisioni assunte altrove ed in maniera autonoma. E’ del tutto mancata – tra l’altro – la fase del confronto e della discussione con le forze sociali ed imprenditoriali, per cui abbiamo un documento di natura esclusivamente tecnica e di semplice assestamento di partite finanziarie che non affronta né risolve le vere emergenze della nostra Regione. Rimangono in piedi le problematiche di ieri e di oggi che affliggono il territorio campano, a partire dalla sanità per passare al discutibile utilizzo delle risorse europee. Nel primo caso, si sbandiera un contenimento della spesa che invece è frutto della mancata sostituzione dei tantissimi operatori andati in pensione in questi anni ma non si parla della drastica riduzione dei servizi, del costo elevato delle prestazioni in ALPI, della mobilità passiva, della mancata approvazione degli atti aziendali, dell’accreditamento, etc. Nel secondo caso, si va addirittura a ripescare il parco-progetti dal 2009 e dunque, se quelle proposte sono ritenute valide, poteva benissimo procedersi all’epoca al loro finanziamento e probabilmente i lavori a quest’ora sarebbero stati ultimati.
Le Entrate di Salerno recuperano nel 2013 oltre un milione di euro
Centri sportivi, club e ristoranti travestiti da associazioni Le Entrate di Salerno recuperano nel 2013 oltre un milione di euro
Sulla carta associazioni o onlus, nella realtà veri e propri centri sportivi, ristoranti e club che producevano reddito d'impresa ma usufruivano delle agevolazioni previste per gli enti no profit. I controlli delle Entrate di Salerno verso i cosiddetti enti non commerciali hanno portato nel 2013 a una definizione di maggiori imposte per oltre 1 milione di euro e alla scoperta di 15 evasori totali. Le indagini - Le 21 verifiche e i 92 accertamenti, di cui 15 in collaborazione con la Siae, hanno riguardato associazioni organizzatrici e/o gestori di attività culturali, di spettacolo, sport e intrattenimento, club enogastronomici e associazioni socio-culturali e sportive dilettantistiche. L'esame documentale ha fatto emergere profili di maggiori criticità sotto l'aspetto fiscale e contributivo in quanto molti di essi, pur dichiarandosi enti non commerciali, svolgevano, di fatto, attività imprenditoriali a fini di lucro. La collaborazione tra Entrate e Siae - Alcune operazioni sono state svolte in stretta sinergia con la Siae. I due enti, la cui collaborazione è da anni molto intensa e proficua, hanno dato il via ai controlli sulle attività di fiere e sagre locali che, in realtà, nascondevano ristoranti, bar e fiere all'aperto, della durata anche di una settimana in totale violazione delle norme tributarie. La sinergia continuerà anche per il prossimo anno, con il duplice obiettivo di ricondurre a tassazione vere e proprie attività commerciali e stroncare le condotte evasive che penalizzano le attività oneste attraverso forme di concorrenza sleale. I numeri - Le verifiche nei confronti degli enti non commerciali hanno portato alla scoperta di 15 evasori totali e maggiori ricavi che hanno fino ad ora permesso una definizione di maggiori imposte per oltre 1 milione di euro. (Agenzia delle Entrate)