La crisi amministrativa, secondo me, è anomala. Col vecchio ordinamento, il Sindaco era espressione del Consiglio comunale. Oggi, invece, il primo cittadino viene scelto dagli elettori. Il consigliere che ha motivi di dissentire, se in presenza di mancata realizzazione del programma politico-amministrativo, ha solo l'obbligo di rassegnare le sue dimissioni. A Sapri, a quanto sembra, si sia consumata un'eccezione. Il Commissario prefettizio gestirà, fino a nuove votazioni, l'Istituzione locale, con ovvio aggravio di spese. S'ipotizzano tre liste civiche. Esse, alla luce del buon senso, dovrebbero formare compagini capaci di governare e non solo di vincere: candidati individuati dal basso - primarie - e non dall'alto - capobastone -. Il piano di lavoro -programma- , poi, non dovrebbe esaurirsi in un elenco di cose da fare - lista della spesa-, ma avere, viceversa, una valenza politica. Le donne dovrebbero avere le stesse opportunità degli uomini: rispetto delle quote rosa. Il confronto, infine, dovrebbe svolgersi sulle idee e i progetti, secondo le regole della democrazia, superando l'evidente imbararimento della politica, fatto di reciproche invettive. Mi chiedo e domando: alla gente comune, come verrà presentato l'accaduto ? Si avrà il coraggio di spiegare i veri motivi della "faida" tra medici o si penserà di scolparsi adducendo giustificazioni per incomprensioni caratteriali ? Siate guardinghi: " Ccà nisciuno è fesso ". Su chi cadrà la mia scelta ? Su chi apparirà più serio ed affidabile, non per i miei interessi, ma per quelli della ridente Città della Spigolatrice. Auguri di meritata futura prosperità per Sapri, che Cicerone, frequentatore entusiasta del posto, a ragione, definì: "Parva gemma maris inferi" ossia : "Piccola gemma del mare del sud". Affettuosità. prof. Nicola Pisani P.S.: Anonimi e tifosi sono dispensati da eventuali commenti |