Quante emozioni! Un sentito grazie a Tonino è d'obbligo. Con le fotografie che ha fatto pubblicare, mi è stato possibile andare indietro nel tempo di circa 70 anni. Mi trovavo, durante i bombardamenti su Sapri, in una grotta ai piedi del monte Coccovello. La mia famiglia, infatti, fu la prima a scappare da Sapri a Medichetta, in vista di tempi difficili per la Città della Spigolatrice. Il sito, in agro del Comune di Rivello, era di massima sicurezza, poichè interamente nascosto ed irrangiungibile. La grotta era ampia ed asciutta. Essa, pertanto, fu condivisa con altre famiglie, che ci seguirono. Ricordo che, a differenza degli altri malcapitati concittadini, rifuggiatisi nella galleria Sapri-Acquafredda, non subimmo la fame. Noi, in particolare, avevamo la disponibilià di ogni genere alimentare, grazie alla presenza nelle vicinanze della famiglia materna: la nonna Isabella Filizzola, zia Caterina, ecc. Capitava spesso, durante le escursioni nei nostri ficheti, vigneti, in compagnia di mio padre Gennarino, di ossservare stormi di aerei diretti da Scario su Sapri per scaricare i loro mortali ordigni bellici. Appare pienamente condivisibile l'esortazione di George Santayana: "Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo". Chi sa, allora, si racconti. I giovani, che non hanno conosciuto la guerra, ne trarranno benefici ! Cordialità. prof. Nicola Pisani
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