Mensile di Politica Costume, Cultura e Ambiente diretto da Angelo Guzzo. Nel I sec. d.C. un padre, straziato dal dolore per la morte del figlio poco più che ragazzo, detta un'accorata epigrafe scolpita su un cippo funerario che oggi si trova in Piazza Plebiscito a Sapri. Dopo duemila anni, un altro padre, provato dallo stesso dolore, trascrive quell'antica epigrafe sulla tomba del figlio e, in cambio, si offre di dare, a proprie spese, nuova veste e più adeguata e giusta visibilità al monumentino funebre di epoca romana. Il direttore Guzzo ha deciso di dedicare la copertina alla "pietra che parla all'anima" e ha illustrato, in uno splendido articolo, la commovente vicenda. L'editoriale di questo mese è incentrato sui fatti tragici di Roma, consumatisi nel corso della manifestazione di protesta contro la grave situazione di crisi internazionale che sta ormai coinvolgendo tutte le nazioni del mondo. Molto interessante, come sempre, l'articolo di Leonardo Guzzo, che, sempre a proposito dei black bloc e della violenza, ricorda quanto sulle misure di prevenzione e di controllo sosteneva Leonardo Sciascia. Provocatorio il pezzo di Filizola, titolato "La Democrazia malata di bizantinismo", mentre Giuseppe Liuccio asserisce con forza e convinzione che la cultura e l'identità sono i cardini dello sviluppo del Cilento. Biagio Moliteri indaga, invece, sul mistero della morte del grande patriota cilentano Costabile Carducci, mentre Salvatore Soprano parla delle strane malattie da cui erano afflitti i componenti della famiglia reale borbonica. Come sempre divertente e ironico l'articolo di Pasquale Carelli, mentre Maria Teresa Falce ricorda i 40 anni della mitica "La canzone del sole", con parole e musica dei leggendari "Mogol-Battisti", la mitica coppia della musica leggera italiana. Dopo le consuete rubriche tra le quali quella sul Turismo, curata da Angelo Gentile, e "Cilento in tavola", curata da Gerardo Parente chiude, come sempre, "Libri in vetrina" con la recensione, questo mese, del recente libro di Giuseppe Liuccio "Me manca lu paese".
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Inserito da Golfonetwork domenica 6 novembre 2011 alle 13:12
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Commento di: Utente non registrato
- Ip: 79.54.210.xxx - da: Sapri. Scritto lunedì 7 novembre 2011 alle 11:52
L'epigrafe. La proposta di dare visibilità al monumentino funebre di epoca romana trova piena condivisione. Iniziativa e spesa, però, toccherebbero alla Città della Spigolatrice e non al generoso padre, già provato per l'immatura scomparsa del figlio. Il gesto di conservare il passato dovrebbe essere finalizzato a migliorarne il futuro, meglio altrimenti.... provare a cancellarlo. Sapri, per la sua eterogeneità, è alquanto ostica a recepire certi valori. E' ipotizzabile un collante capace di saldare le positività di ognuno per costruire una Comunità coesa verso obiettivi condivisi ? Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Cordialità. prof. Nicola Pisani
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