Finora abbiamo ricevuto 9084 messaggi
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»Messaggio pubblicato domenica 4 aprile 2004 alle 17:22 |
Nome: Marika
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Città:
Napoli
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Nazione:
Italia
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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un caro saluto a tutti gli amici di Villammare. |
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»Messaggio pubblicato domenica 4 aprile 2004 alle 16:59 |
Nome: boslagher
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Città:
sapri
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Nazione:
italy
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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ciao a tutti....... ho vinto l enalotto chi vuol venire a cena ? |
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»Messaggio pubblicato domenica 4 aprile 2004 alle 10:41 |
Nome: Riccardo
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Città:
Avellino
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Nazione:
Italia
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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Qualcuno di Voi nel Golfo di Policastro, sul mare, ha appartamenti da fittare per luglio ancora disponibili ? |
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»Messaggio pubblicato sabato 3 aprile 2004 alle 11:32 |
Nome: Gerardo
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Città:
Timpone
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Nazione:
Italia
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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Forza Sapri ! |
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»Messaggio pubblicato venerdì 2 aprile 2004 alle 12:37 |
Nome: Fabio
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Città:
Sapri
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Nazione:
Italia
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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Non ti sei firmata e non so il perche , contattami via e-mail e saprai tutto di me ok ? Aspetto una tua gradita risposta . |
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»Messaggio pubblicato giovedì 1 aprile 2004 alle 19:57 |
Nome: *
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Città:
*
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Nazione:
*
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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X Fabio di Sapri. Quanti anni hai? |
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»Messaggio pubblicato mercoledì 31 marzo 2004 alle 18:26 |
Nome: Eleonora
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Città:
Torre Orsaia (SALERNO)
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Nazione:
ITALIA
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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Un saluto a tutto il Golfo da Torre Orsaia. Venite a visitare il nostro paese tra le colline. |
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»Messaggio pubblicato martedì 30 marzo 2004 alle 17:15 |
Nome: Fabio
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Città:
Sapri
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Nazione:
Italia
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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Ce qualche ragazza che vuole fare nuove conoscenze? Se si contattami via e-mail . Sono di SAPRI. By Fabio |
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»Messaggio pubblicato lunedì 29 marzo 2004 alle 18:20 |
Nome: Angelo
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Città:
Rivello (PZ)
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Nazione:
ITALIA
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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caro X-trax, i problemi sono tutti dovuti a Tremonti. Senza di lui e senza sottomissione degli "alleati" di governo tutto migliorerà. Prima di Berlusconi si stava addirittura peggio di oggi. Lelettore ormai non sa più che fare... |
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»Messaggio pubblicato lunedì 29 marzo 2004 alle 17:56 |
Nome: x-trax
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Città:
sapri
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Nazione:
italy
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Sito web:
non disponibile
| Indirizzo Ip: xxxxxx |
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Meno tasse per Totti e meno ferie per tutti.
Dal sito di Repubblica del29/03/2004.
Una ricetta per vivere peggio di LUCIANO GALLINO
CON LA proposta di sopprimere alcune festività al fine di rilanciare la produzione il presidente del Consiglio dimostra di essere un fine economista; ovvero di essere, in tema di economia, ben consigliato. Un ponte in meno, ha detto, produce un incremento sensibile sul prodotto nazionale. Non cè dubbio che le cifre gli diano ragione. Il Pil viene prodotto con poco più di 200 giornate lavorative, corrispondenti a 1620 ore effettivamente lavorate in media per occupato.
Una media che combina gli orari più lunghi dellindustria e quelli un po più brevi del pubblico impiego, gli impieghi a tempo pieno e quelli a tempo parziale. In una giornata di lavoro si produce dunque un mezzo punto percentuale di Pil. Basterebbe allora sopprimere, per dire, sei giornate festive lanno per incrementare di colpo la crescita del Pil del 3 per cento annuo.
Ci avessimo soltanto pensato prima, leconomia del paese non si troverebbe nella situazione critica che molti lamentano. O forse no. Perché nel ragionamento che suggerisce di lavorare di più per arricchirsi tutti cè una piccola crepa. Esso implica infatti che lintera produzione addizionale di beni e servizi eventualmente ottenuta con alcune giornate lavorative in più sia interamente venduta. Il che non sembra davvero realistico.
Moltissime imprese faticano oggi a vendere le quantità di beni che producono con le giornate di lavoro attualmente effettuate. È la radice della crisi che le minaccia. In molti settori industriali esiste un eccesso di capacità produttiva: le aziende potrebbero produrre cento, ma dato che riescono sì e no a vendere settanta, quello producono. È proprio per questo motivo che hanno chiesto, e prontamente ottenuto dal governo con la legge 30 e il relativo decreto attuativo dellottobre scorso, nuovi tipi di contratto che permettono di occupare forza lavoro in maniera discontinua, come il lavoro in affitto (detto anche, pudicamente, "in somministrazione") e il lavoro intermittente. In modo da adattare loccupazione in azienda allandamento del proprio mercato. - Pubblicità -
A fronte di queste situazioni, laggiunta di alcuni giorni lavorativi al calendario annuo genererebbe presumibilmente più disoccupazione, e più precarietà. Daltra parte la discussione sulla necessità di provare ad accrescere loccupazione non già aumentando, bensì diminuendo gli orari di lavoro, va avanti da decenni in tutti i Paesi europei, dal Portogallo alla Finlandia, dallIrlanda alla Grecia.
Da essa sono scaturiti contratti collettivi e interventi legislativi che hanno portato a ridurre le ore annue effettivamente lavorate pro capite dalle 1800-2000 del 1970 alle 1330-1700 di inizio del XXI secolo, con un parallelo e sostanziale incremento di produttività. Il limite inferiore, nel cennato rango delle ore lavorate pro capite nel 2001, è segnato dallOlanda, a causa della grande diffusione in tale paese del tempo parziale; mentre quello superiore tocca al Regno Unito. Con le sue 1620 ore lanno lItalia supera di circa 50 ore la Francia - nonostante le riduzioni dorario realizzate in essa con la legge sulle 35 ore, che ha avuto indubbi effetti positivi sulloccupazione - di 100 ore il Belgio, di 170 ore la Germania. Non siamo insomma i più pigri tra gli europei.
Ancora, è la riduzione degli orari di lavoro, non già il loro aumento, che ha permesso di superare crisi aziendali gravissime, come quella della Volkswagen alcuni anni fa. Per tacere di altri dati che possono lasciare indifferenti i fini economisti, ma ai quali i milioni di persone che svolgono altri ordinari mestieri attribuiscono una certa importanza.
Nel 1970, quando in Italia si lavorava 1900 ore lanno, si viveva quasi 10 anni di meno. Più precisamente, la età mediana dei morti era inferiore a quella odierna di circa 10 anni. Altri fattori hanno sicuramente contribuito a questo straordinario risultato, in primo luogo il sistema sanitario nazionale.
Ma un fattore determinante sono stati laumento delle giornate di vacanza, degli svaghi, del riposo, delle cure per la persona, delle attività culturali, delle relazioni sociali, del tempo dedicato ai figli, reso possibile dalla riduzione di oltre 250 ore dellorario annuo di lavoro.
Proporre oggi di ricominciare a lavorare di più, significa quindi prospettare la possibilità - quali che siano le buone intenzioni del proponente - di ricominciare a vivere peggio, e forse anche meno a lungo. È possibile che il presidente del Consiglio, buttando lì lidea di lavorare qualche giorno in più lanno, avesse in mente il caso di qualche altro paese.
Ad esempio il caso della Corea del Sud, dove si lavora tuttora 2.500 ore lanno.
Che ne pensate? |
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